Il Progetto 2016-2026

UN PROGETTO IN COMUNE - ORIZZONTE 2026

UN ORDINE DI PRIORITÀ
Le emergenze sociali e le nuove emergenze
LE EMERGENZE
 La scuola primaria Gramsci
Nella cultura del riuso, che segna la tendenza attuale di tutta la disciplina urbanistica, un
edificio funzionale degli anni settanta può essere recuperato. La scuola Gramsci va
riaperta subito, procedendo con un piano di interventi manutentivi, che la rendano fruibile appena possibile. Questo tema apre una parentesi sulla scuola Rodari, della quale al momento della redazione di questo programma si hanno notizie non ancora definitive. Allo stesso tempo verranno messe in atto tutte le azioni necessarie per portare avanti lo studio di fattibilità del nuovo polo scolastico, prime fra tutte il reperimento delle ingenti risorse necessarie, senza dover ricorrere all’accensione di mutui.
 La variante del Piano Regolatore
La natura e il paesaggio costituiscono un patrimonio comune inestimabile. I
provvedimenti sul contenimento di uso dei suoli devono trovare piena applicazione. La
nuova strada di via Pietre, introdotta nel passaggio dal progetto preliminare del Piano
Regolatore, al definitivo, è contraria a questi principi e non risolve il problema del traffico di attraversamento. Anche se riteniamo fondamentale giungere all’approvazione definitiva del PRGC, non possiamo mantenere questo tracciato stradale e rendere edificabili i terreni interclusi. Le risorse accantonate per quest’opera vanno investite in infrastrutture utili, quali una nuova rotatoria sulla provinciale, per raggiungere la zona Belvedere, i sottopassi pedonali esistenti e un nuovo sottopasso ciclopedonale tra via Verdi e via XXV Aprile.
 La destinazione del patrimonio pubblico
Possediamo un ingente patrimonio pubblico privo di destinazione o a destinazione
parziale. Dal Palasport al Movicentro, che non hanno ancora trovato una identità propria,
restano sparse sul territorio altre realtà completamente in disuso: le ex scuole Riberi, le ex scuole Turati, i campi sportivi, l’ex Collegio Marino, il Castello Provana. Una volta
analizzato lo stato di fatto di queste opere, sarà prioritario approvare una soluzione
definitiva, che restituisca ai cittadini opere i cui costi di realizzazione o di esercizio hanno
gravato e graveranno a lungo sull’intera comunità.
 Le reti di sostegno alla povertà
La crisi inarrestabile ha accresciuto le sofferenze economiche di enormi fasce di
popolazioni, calcolato sull’ordine di 6.000.000 di italiani. Una quota di essi risiede ad
Alpignano e con questa ci si deve confrontare quotidianamente. Occorre compensare le
risorse sottratte al welfare con altre forme di sostegno, che si basano sul coordinamento
degli enti con la rete di cooperazione costituita da associazionismo e nuove forme di
solidarietà. Inoltre ingenti masse di persone si stanno spostando geograficamente,
aumentando le pressioni su un sistema di assistenza che deve necessariamente
riorganizzarsi. Ma un’altra forma di povertà, diversa ma associata alle suddette, deve
essere fronteggiata con grande urgenza e attenzione, ed è la povertà culturale. E la
prima leva su cui agire è la scuola.

Per una moderna agenda politica
LE QUESTIONI IMPRESCINDIBILI
 Gli obiettivi del Patto dei sindaci per il 2020
Il Comune di Alpignano ha sottoscritto, ma non ancora attuato, il Patto dei Sindaci,
ovvero un impegno volontario promosso dalla Comunità Europea per la riduzione del 20%
delle emissioni di CO2 causate dei combustibili fossili, e per l’aumento della produzione di energia da forti rinnovabili per almeno il 20%, entro il 2020. Per attuarlo occorre ridurre drasticamente il consumo energetico sia degli edifici pubblici, sia di quelli privati, con interventi diretti (l’Allegato energetico del PRGC) e indiretti (cambiare abitudini e
comportamenti). I risparmi derivanti possono così essere investiti in azioni concrete:
conoscere quanto si consuma (contabilizzando l'energia utilizzata); sezionare gli impianti
per ottimizzare i consumi, convincere gli utilizzatori alla riduzione degli sprechi domestici
(sensibilizzando il mondo scolastico), incentivare la conversione e l’uso di fonti rinnovabili.
 Il circolo virtuoso dei rifiuti
I rifiuti, dell’ordine di circa 400 kg/anno per abitante, sono un altro degli elementi del nostro quotidiano a forte impatto ambientale. I costi complessivi, che il comune sostiene per la raccolta, il conferimento, lo smaltimento, la pulizia delle strade e dei mercati, ammontano a circa 2,6 Ml di euro (153€/abitante all'anno). Nonostante l’ingente investimento, la città è spesso sporca, per i comportamenti singoli, e in occasione dei mercati la dispersione dei rifiuti non è controllata. È necessario intervenire sia per ridurre la quota procapite prodotta (almeno del 20%), sia per aumentare la raccolta differenziata (dal 60% attuale all'80%). Per raggiungere gli obiettivi bisogna incentivare cittadini, commercianti e imprese, a collaborare con l‘amministrazione per potenziare e migliorare i servizi di differenziazione, raccolta e riduzione degli imballaggi. Queste buone pratiche vanno poi tradotte in una eventuale riduzione e ridisegno della Tari.
 La sicurezza stradale
Alpignano non è un paese per biciclette. Ma anche i pedoni non hanno vita facile.
Le strade di Alpignano sono pericolose e dissestate, i marciapiedi quasi inesistenti e vi
sono numerose barriere architettoniche, che vanno a mano a mano individuate ed
eliminate. Un investimento per risolvere questi problemi è prioritario.
Una città che vuole modernizzarsi non può trascurare la presenza di una viabilità ciclopedonale, che nel nostro paese deve tradursi in un’infrastruttura leggera, mista.
I mezzi per la riduzione della velocità non hanno mai trovato piena applicazione, poiché la forte domanda di sicurezza si è sempre scontrata con la condanna della pratica della
“sanzione”. Pertanto prima di punire, un’amministrazione amica del cittadino deve attivare processi per la dissuasione dai comportamenti scorretti e pericolosi, proponendo progetti di educazione stradale, incominciando dalle scuole primarie.
 L’efficienza burocratica
Con l’informatizzazione dei sistemi sembrava che la macchina burocratica dell’ente
pubblico potesse iniziare a esprimere la massima efficienza; ma qualche lustro di attività di rodaggio ha dimostrato che non sempre è così. Molto resta da fare in termini di efficienza ed efficacia. Soprattutto se non si investe in sistemi integrati, non si rivedono i
regolamenti e non si investe in un processo di riqualificazione del personale e di
formazione continua. Occorre rivedere i procedimenti amministrativi, razionalizzare i
servizi, ottimizzare i tempi delle pratiche e la disponibilità di orari, in modo che ogni
cittadino abbia la garanzia della prestazione, la certezza della correttezza dei procedimenti e i tempi da dedicare alle burocrazia si riducano significativamente.

La “macchina comunale”
DISEGNO DI UNA CITTÀ POSSIBILE
 I servizi al cittadino
Riteniamo che la formazione del personale e l’informatizzazione dei servizi siano due
importanti capitoli nella riorganizzazione della “macchina comunale”. Grande attenzione
dovrà essere rivolta all’organizzazione dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico, che è un
riferimento centrale per il cittadino. I servizi allo sportello saranno offerti cercando di
ottimizzare le esigenze degli utenti con i tempi necessari al disbrigo delle pratiche. Gli orari di apertura degli uffici al pubblico andranno rimodulati per creare il minor disagio possibile a utenti e dipendenti. Va potenziato il servizio appuntamenti tramite una segreteria centralizzata. Si predisporrà, all’interno delle sedi comunali, adeguata segnaletica, per indirizzare verso gli uffici e favorire l’accessibilità, con porte scorrevoli e ascensori.
 Il comune a porte aperte
Se è fondamentale aprire le porte ai cittadini, che possano trovare un servizio sempre
disponibile nel comune e riferimenti precisi, e incontrare gli amministratori, è necessario
anche il processo inverso, ovvero che sia l’amministrazione a uscire dal comune. Gli
amministratori incontreranno gli alunni delle scuole, in occasione di tutte le feste nazionali, per far comprendere il senso delle iniziative proposte sul territorio, e usciranno sul territorio per vedere da vicino i problemi della città.
 Il Consigliere di quartiere
Per garantire questa presenza costante sul territorio, e avere feedback utili e un
interlocutore preciso, istituiremo la figura del “Consigliere di quartiere”. Noi speriamo in
questo modo di poter riavvicinare i cittadini alla vita politica del paese, sapendo che
saranno ben rappresentati nell’organo decisionale più importante, che è il Consiglio
Comunale, dove avranno una persona di riferimento.
 Il Consiglio Comunale
Il Consiglio Comunale ha subito negli anni grande disaffezione da parte dei cittadini, sia
per gli orari molto prolungati, sia per le modalità di svolgimento, che lasciano più spazio
alla polemica, talvolta personale, che alle tematiche affrontate, di grande importanza per la città. Vogliamo che il Consiglio Comunale torni a essere il luogo del dibattito e della
partecipazione, non solo degli addetti ai lavori. Agiremo direttamente sugli orari, sulle
commissioni, e favoriremo l'ascolto e il dibattito istituendo consigli comunali aperti
all'intervento del pubblico su temi sensibili per la collettività, nonché per la verifica in
progress dell’operato.
 Il Corpo municipale di polizia
L’operatore di Polizia Locale, in una moderna concezione di rapporto tra “l’uomo in divisa” e il cittadino, dovrà armonizzare le proprie competenze e specificità professionali,
mettendole al servizio dell’utente: in particolare dovrà rendersi protagonista sia del rispetto delle quotidiane incombenze amministrative, sia di un incremento di percezione di sicurezza da parte del cittadino, con un aumento della presenza sul territorio. Sarà
importante consentire agli addetti al comando di specializzarsi nei diversi settori di
competenza, al fine di poter soddisfare in modo adeguato le richieste che quotidianamente giungono dall’utenza.

Beni patrimoniali e finanze
DISEGNO DI UNA CITTÀ POSSIBILE
 Il bilancio partecipato
I progetti partecipati hanno come obiettivo quello di destinare le risorse a progetti che
siano stati condivisi con i cittadini, attraverso una serie di passaggi che sono sempre
sottoposti all’esame dei cittadini.
Assegnare una quota di bilancio a progetti partecipati è uno dei capisaldi del nostro
programma e vorremmo farlo per progetti di intervento sulla città.
 L’area finanze
In generale l’Area Finanze, anche attraverso l’implementazione del servizio del
Controllo di Gestione, dovrà porre particolare attenzione ai servizi rivolti alla collettività,
ponendo l’accento ai principi di efficacia (grado di soddisfazione degli utenti destinatari dei servizi, ossia “fare le cose giuste”), dell’efficienza (rapporto costi/benefici, ossia “fare bene le cose giuste”) ed economicità (ossia “rendere sostenibili investimenti e costi del fare bene le cose giuste”). Oltre al contenimento e alla razionalizzazione della spesa pubblica, si intende dare maggiore informazione ai cittadini su come viene impiegato il denaro pubblico. Sul versante delle entrate, si intende perseguire l’obiettivo dell’equità fiscale.
 I contratti di partenariato
Il nuovo codice degli appalti consente alle amministrazioni di deliberare in merito alla
possibilità di introdurre contratti di partenariato sociale - il cosiddetto “baratto
amministrativo”- con privati cittadini, singoli o associati, che presentino dei progetti di utilità collettiva, in cambio di sconti fiscali. Oggetto del contratto sono operazioni sulla città, dalla manutenzione degli edifici (esclusi quelli scolastici) alla sistemazione di aree, fino a interventi di tipo sociale e culturale. L’ente stabilisce le regole per questo tipo di scambio, che dovrebbero andare incontro ai cittadini in difficoltà, allo scopo di ridurre o esentare dal pagamento dei tributi.
 Il patrimonio immobiliare
I beni patrimoniali stanno deperendo perché il comune non ha le risorse per ristrutturarli, e il rischio è quello del loro successivo e irreversibile degrado. In più i beni dismessi non
hanno nessun valore d’uso per i cittadini. Bisogna quindi partire dal presupposto che
alcuni di questi beni dovranno essere alienati e questa scelta va preceduta dalla
ricognizione del patrimonio e dalla sua valutazione immobiliare, dalle opportunità che ne
possano scaturire e in ultima istanza dalla decisione di mettere in vendita i beni.
La riqualificazione del restante patrimonio potrebbe pertanto passare attraverso
l’investimento di risorse così recuperate.
 Le aziende a partecipazione comunale
Cissa, Smat, Cados, Cidiu, Patto territoriale, Asm sono le principali aziende a
partecipazione comunale. Attraverso di esse il comune eroga servizi al cittadino, ma non
entra nel merito della gestione economica e dei flussi di cassa. La destinazione delle
risorse avviene in basi a bilanci preventivi. È necessario iniziare a effettuare un controllo
analogo sulle competenze, in modo da verificare che siano attuate le opportune economie
e che il livello dei servizi corrisponda effettivamente alla tariffa chiesta ai cittadini o alla
quota parte versata dal comune.
Discorso a parte va fatto per la Società per la Condotta di Acqua Potabile, che per storia,
legame con la città e organizzazione interna noi vogliamo mantenere sotto il nostro
controllo.

Welfare e servizi
DISEGNO DI UNA CITTÀ POSSIBILE
 La consulta giovanile
I giovani devono diventare protagonisti della città. Un organo da essi costituito, che diventi l’interlocutore principale con l’amministrazione, è una finestra fondamentale sul mondo giovanile, che ha istanze proprie che raramente divengono parte di un progetto politico. Si comincia dalle reti giovanili già esistenti per ampliarle e coinvolgerle in un progetto integrato sulla città, facendoli partecipare alle decisioni strategiche e alle iniziative istituzionali e costruendo insieme spazi adeguati per le loro attività.
 Domiciliarità, disabilità e reti di servizi
Il Comune resta il principale ente erogatore di servizi, parte dei quali verrà gestito in diretto rapporto con il Cissa, che dovrà presentare un censimento completo degli anziani non autosufficienti e dei disabili che necessitino di servizi di accompagnamento, per verificare la copertura del servizio e la sua efficacia. A questi soggetti “fragili” il comune deve poter offrire, in collaborazione con l’Asl e altre associazioni già attive nel campo, servizi di assistenza domiciliare e di trasporto.
 I “Senior attivi”
La generazione dei “senior” può diventare una risorsa per una società che necessita di potenziare le reti di assistenza e controllo. Oltre che trasmettere la memoria collettiva e la tradizione, al ruolo attivo nella tutela e nel sostegno alle famiglie, gli anziani possono avere ancora molte risorse da mettere a disposizione della città in termini di esperienza e tempo libero. Attuare un progetto di “Senior attivi” andrebbe incontro ad alcune esigenze specifiche, quali i nonni vigile, servizi di supporto alle manifestazioni pubbliche, di sorveglianza dei parchi e le attività di Unitre.
 Sport e salute
Noi condividiamo e sosteniamo il principio dello “sport per tutti”.
L’idea di sport non va solo associata al concetto di tempo libero ma soprattutto di salute.
Va rilanciato periodicamente il concetto di prevenzione legata all’attività fisica e vanno organizzati incontri a tema, sia nelle scuole sia in dibattiti pubblici, con la collaborazione delle numerose associazioni attive.
Ma per promuovere lo “sport per tutti” non bisogna solo pensare a strutture e servizi a pagamento. L’amministrazione deve promuovere attività e sport nella natura e percorsi naturalistici, anche in collaborazione con il Suism, che potrebbe mettere a disposizione il “social personal trainer”.
Alpignano ha anche molte risorse dimenticate: campi sportivi e palestre, che vanno rimessi in attività e potenziati, come ad esempio la pista di atletica del campo Allende e gli ex campi da rugby e calcio Montanaro e Borello. 
Il Palasport deve aprire e deve vivere, anche collaborando con aziende e sponsor, e con i comuni limitrofi.
 Il Movicentro
Il Movicentro deve aprire i propri spazi alla città e diventare uno dei fulcri della vita cittadina, insieme alla sua piazza. Nel momento in cui si definirà la sua destinazione, si dovrà tenere conto che ad Alpignano mancano completamente luoghi di aggregazione al chiuso, per cui si valuterà se il piano terra si presti per diventare uno spazio condiviso per attività giovanili, di studio, di aggregazione e di co-working.
Essendo stati lì trasferiti i primi servizi comunali, diventerà il punto di riferimento per i servizi alla persona, con lo spostamento del Cissa e della polizia municipale.
 Il Poliambulatorio
Occorre risolvere una volta per tutte il problema del poliambulatorio, poiché la struttura è inadeguata e degradante, sia per chi lavora sia per gli utenti, e non presenta standard minimi di qualità del servizio. Bisogna supportare l’Asl per una ristrutturazione completa dell’immobile, lì dove si trova, trovando insieme una soluzione durante i lavori, per una collocazione temporanea del servizio.

Cultura, integrazione e parità
DISEGNO DI UNA CITTÀ POSSIBILE
 La rinascita culturale intergenerazionale
Noi investiremo tempo e risorse per la cultura, perché riteniamo che un progetto integrato della cultura possa avere ricadute molto positive per il benessere e la felicità dei cittadini. Le generazioni attuali e i nuovi adulti, in larga misura, posseggono un apparato critico piuttosto debole, esito di processi di semplificazione e massificazione delle informazioni. Bisogna restituire il desiderio di conoscenza, al fine di affinare il giudizio critico, per migliorare i rapporti sociali, la sicurezza, le potenzialità lavorative. Dalla prevenzione del bullismo, al tema dell’identità sessuale e della figura della donna nella società globale, fino alla condivisione delle esperienze degli anziani – come esperienza di vita - e degli immigrati – come esperienza di altre culture – tutto passa attraverso l’educazione scolastica. Dobbiamo apprendere e condividere l’etica del confronto. Questo è un tema fondamentale, su cui si misura il grado di civiltà dei popoli.
 La cultura di genere
Bisogna salvaguardare le differenze di genere senza i fraintendimenti degli obblighi di legge (“le quote”, le “pari opportunità”), che spostano un concetto naturale come quello di uguaglianza sul piano dell’obbligo. L’emarginazione è frutto di cattiva educazione, sin dall’infanzia, e su questo occorre intervenire, in modo che la parità possa un giorno esserci senza che sia la legge a imporla. Ancora troppe sono le discriminazioni e i soprusi, basti pensare al tema della violenza sulle donne. Per affrontare questo argomento è necessario un raccordo con i centri anti-violenza, tramite uno sportello donna che deve essere sempre attivo. Ma cultura di genere oggi significa anche accogliere senza pregiudizi le differenti espressioni sessuali e di affettività, attraverso progetti sull’identità sessuale e sulla libertà di esprimerla, che devono sensibilizzare i futuri adulti già molto presto, sui banchi di scuola.
 Scambi tra culture
Il grande tema dell’accoglienza è uno dei principali argomenti dell’agenda politica attuale, seppur con posizioni molto diversificate. Occorre guardare al tema con l’ottica di trasformare un costo economico in una risorsa sociale e culturale, poiché chi arriva da un altro paese, talvolta molto distante dal nostro per cultura, religione e costumi potrebbe avere una storia da raccontare. E se queste storie vengono raccontate ai bambini, cresceranno degli adulti privi di pregiudizi e con una grande propensione alla solidarietà.
 Ripensare gli eventi
Si può “fare” cultura attraverso gli eventi. Il tipo di manifestazione, e le proposte per il tempo libero, fanno parte di un progetto politico esattamente come altre tematiche. La cultura è un sistema misto e attinge a tutte le risorse disponibili, non solo economiche. Attualmente gli eventi proposti sul territorio non sono connessi tra loro e non hanno un’attività preparatoria, ad esempio con le scuole; con studenti e insegnanti bisognerebbe invece stimolare l’attenzione al senso storico delle ricorrenze, che siano laiche, civili o religiose. Anziché investire su un unico evento principale, noi preferiremmo investire su un sistema diffuso di occasioni, messe in moto eventi principali. Il nostro sogno è che alcuni di questi eventi si potessero organizzare nelle scuole, che sono uno dei principali patrimoni della città, con un progetto di “scuole aperte”.
 Le eccellenze
L’amministrazione comunale, nell’organizzazione e gestione del proprio calendario di eventi e manifestazioni, e nella proposta di un cartellone di attività culturali, non può trascurare il dialogo con i principali operatori culturali della città: la Biblioteca comunale, l’Ecomuseo Cruto, la Alberto Tallone Editore e le associazioni. Così come non può dimenticare i cittadini da annoverare per particolari meriti, che hanno contribuito a tenere alto il nome di Alpignano nel mondo: Ivo Ferriani, Cristian De Martinis, Noemi Signorile, Nadia Cortassa e Robert Acquafresca, per fare alcuni nomi del mondo sportivo; Remo Belli, Luciano Golia e naturalmente la famiglia Tallone, per l’ambito culturale e, per i più giovani, il rapper Ensi. Un capitale umano da tenere sempre presente.

Territorio 
I BENI AMBIENTALI
 La tutela ambientale
La necessità di tutelare il nostro territorio, in quanto bene comune e esauribile, in tutte le sue forme e matrici (aria, acqua, suolo, paesaggio) è una delle priorità del nostro
programma. Il depauperamento delle risorse idriche, la cementificazione delle terre
permeabili, il disboscamento, gli sversamenti degli inquinanti, l'abnorme produzione di
rifiuti e di cibo (che non va a sfamare chi non ne ha), le emissioni in forte crescita, sono
argomenti che destano attenzioni e allarmi e che possono essere affrontati, per quanto
possibile, anche dagli enti locali.
A livello locale tutto questo panorama si traduce nell’individuazione e messa in sicurezza
dei siti ancora da bonificare (ex Borgo, discariche ancora esistenti), in progetti per il
recupero del cibo, nel risanamento dell’Ecocentro, nella sistemazione delle aree boschive
(Bosco del Ghiaro), dei parchi e delle aree verdi (Cascina Govean, area del Colgiansesco)
e delle sponde della Dora.
 Il territorio urbano
Il nuovo piano regolatore pone una forte attenzione sul recupero del centro storico,
pienamente condivisibile. Noi vorremmo rivolgere la stessa attenzione a tutti i luoghi
urbani, tutti gli spazi pubblici e le aree a giardino.
“Riattivare le piazze” potrebbe essere lo slogan con cui caratterizzare i vari luoghi della
città, restituendo alla piazza la dignità acquisita nella storia dell’urbanistica, come luogo
rappresentativo e fondamentale nodo urbano.
Gli spazi pubblici dovranno essere dotati di tutti gli impianti necessari per diventare luoghi della sosta e del ritrovo (ombreggianti, sedute, wc pubblici, wi-fi) per riportare le persone a ritrovarsi fuori casa e usare gli spazi pubblici come luogo per il divertimento o il lavoro.
 Il territorio rurale
Il patrimonio rurale è fatto di segni che giacciono nella memoria collettiva, quasi immutate mappe di secoli di uso agricolo del territorio. Dovrebbe diventare interesse delle istituzioni mantenere le tracce, conservando l’equilibrio tra territorio urbano e territorio agricolo. Visto dall’alto, il mondo rurale offre ancora spettacoli suggestivi, che vanno preservati. Forme di turismo rurale stanno diventando sempre più frequenti e la campagna è ormai meta consueta di un più colto turismo estero.
Per valorizzare questo patrimonio è necessario prendere accordi con gli agricoltori, per la
manutenzione delle strade bianche, affinché rientrino a pieno titolo nei percorsi fruibili da parte dei cittadini, insegnando loro le norme di comportamento, perché l’agricoltura ha le sue regole, attraverso apposita segnaletica.
 La mobilità
Alpignano ha sempre avuto un grave problema di attraversamento.
Abbandonato il progetto di RFI, che prevedeva una circonvallazione unita al cosiddetto
“terzo ponte”, che non verrà mai realizzato, bisogna ripensare a un’organizzazione della
viabilità che metta a sistema tutti gli elementi che compongono una mobilità sostenibile:
traffico ciclopedonale, automobilistico, autobus di linea e Gtt, ferrovia e parcheggi pubblici e privati, sottopassi ferroviari. In questo modo si recupererebbero anche i principi del progetto Movicentro, che si basava sul concetto di interscambio modale.
Questo passa anche attraverso accordi intercomunali, perché il traffico di attraversamento non è solo locale, intorno a tavoli di lavoro a cui partecipino anche enti come Ativa.

Gli ambiti produttivi
DISEGNO DI UNA CITTÀ POSSIBILE
 Salvaguardia e lavoro
Spesso si parla di grandi opere inutili e chi lo fa spiega che con gli stessi investimenti in
operazioni di tutela e recupero ambientale si otterrebbe maggiore e più stabile
occupazione.
Nell’attesa che eventuali politiche nazionali affrontino il tema e incentivino questo tipo di
pratiche, noi iniziamo a tenerci pronti per incentivare la salvaguardia del territorio,
iniziando dall’analisi dello stato di fatto del nostro territorio, dalla collina alle sponde della Dora, alle bealere e alle strade bianche. Lo studio della situazione al presente, con la collaborazione dell’ufficio ambiente del comune, ci permetterà anche di conoscere le
eventuali emergenze su cui diventa necessario intervenire in via prioritaria.
 L’agricoltura
Alpignano ha un territorio agricolo molto vasto e ha diverse aziende agricole, che
producono beni piuttosto diversificati. In accordo con l’amministrazione è necessario
valorizzare questo settore e rendere più efficace la collaborazione tra agricoltori e il
servizio manutenzioni per la cura del territorio, sia in periodo estivo sia invernale.
Il mestiere dell’agricoltore ha acquisito oggi un certo fascino, ma al di là dell’aspetto
bucolico è necessario sapere che è un mestiere molto duro, seppure oggi i macchinari ne
abbiano facilitato la resa. Ma siccome alla base dei nuovi processi di trasformazione della
nostra economia si dovrà immaginare il rapporto tra sistema imprenditoriale e territorio, un Piano di collaborazione tra l’amministrazione comunale e i rappresentanti degli agricoltori consentirebbe di portare la conoscenza di questo mestiere già nelle scuole primarie e secondarie, sia per capirne potenzialità e difficoltà, sia per far conoscere i cicli naturali e la tradizione, avvicinando i giovani al mondo reale contadino.
 Il commercio
Il commercio di prossimità ha sempre avuto un ruolo fondamentale nel determinare la
vitalità di un paese, del suo centro storico, e nell’esercitare una forma di “controllo sociale”.
Occorre considerare il commercio come elemento strategico per lo sviluppo economico e
sociale del territorio, ed è necessario focalizzare alcune pratiche, che hanno consentito a
comuni come il nostro di rinascere rifiorire grazie a innovative politiche del commercio, di
medio e lungo periodo.
Analizzando alcuni casi studio si è compreso che attraverso un lavoro in rete tra
amministrazione e polizia amministrativa, commercianti, scuole, proprietari dei negozi e
coinvolgendo poi cittadini in prima persona, è stato possibile, in pochi anni, trasformare
una situazione destinata a un inesorabile declino. Si intende proporre lo stesso tipo di
progetto per il Comune di Alpignano.
 Il tessuto industriale
Così come nel resto del paese, anche Alpignano ha subito il declino del comparto
manifatturiero. In queste circostanze si sono determinate delle situazioni di allarme per il
personale e per il suo ricollocamento. In situazioni analoghe noi vorremmo trovarci
preparati e disporre di un censimento aggiornato delle aziende sul territorio, incontrarle per determinarne il fabbisogno e fare una programmazione congiunta sulle possibilità di
inserimento lavorativo.
In questa operazione dovrà essere coinvolto il centro per l’impiego.

PRONTI A PARTIRE
In cantiere subito
DA CHE COSA INCOMINCIAMO
 La riorganizzazione interna del Comune
Una delle prime azioni da portate a termine è quella di conoscere la struttura interna e
organizzativa della macchina comunale. Verranno analizzate le funzioni, i ruoli e le
competenze di ciascun dipendente comunale, per valorizzarne il ruolo.
Verrà inoltre studiata la distribuzione degli spazi e degli uffici per trovare una
configurazione ottimale e razionale delle varie sedi del comune.
Tutto ciò riteniamo avrà una ricaduta fondamentale nella qualità dell’offerta dei servizi al
cittadino, che per noi risulta una delle priorità.
 L’esame della spesa corrente
Per procedere alla costruzione di un bilancio “su misura”, strutturato sulle esigenze della
nostra amministrazione, e per dare corso a una spending review ragionata e non per tagli
lineari, si deve operare una analisi molto accurata della spesa corrente, andando a
esaminare tutte le voci più importanti (mutui, servizi a domanda individuale, utenze,
contributi…). Ma per impostare correttamente un bilancio è necessario verificare che tutte le entrate corrispondano nel tempo a quanto previsto (oneri di urbanizzazione, tariffe, tributi, sanzioni…). In particolar modo dovrà essere preso in esame il preventivo annuale del Cidiu, una delle più consistenti uscite del nostro bilancio, che il comune paga su base preventiva.
 Le piccole manutenzioni degli spazi di uso pubblico
Sappiamo che uno degli argomenti che sta più a cuore ai cittadini è la manutenzione
stradale. Per poter procedere al finanziamento di tale ingente operazione bisogna pensare
a un forte investimento, pertanto non potrà essere di immediata risoluzione, se non nei
ripristini più urgenti. Sarà invece nostra cura occuparci in prima battuta della sistemazione di tutti quegli aspetti che possano migliorare la fruizione degli spazi pubblici e la qualità urbana, dalla sistemazione della toponomastica, alla cura dei giardini e dei parchi, ai piccoli elementi di arredo urbano (cestini di rifiuti, panchine, giochi bimbi, segnaletica, postazioni biciclette…), con particolare attenzione all’eliminazione, dove possibile, della barriere architettoniche.
 Il progetto “Centro commerciale naturale”
Sulla base delle esperienze già portate avanti da altri comuni della provincia, vorremmo
avviare anche per Alpignano i lavori preparatori per poter far rifiorire il commercio di
vicinato, che consistono in prima battuta nel censimento generale di tutti i locali sfitti,
nell’attribuzione del canone di locazione di mercato, allo stato attuale, nell’analisi della
distribuzione dei parcheggi, e nell’analisi della presenza della grande distribuzione nei
paesi limitrofi.
Questo lavoro preparatorio è finalizzato a fare una proposta di piano commerciale per il
paese, accompagnato da calendario di eventi specifici che possano attrarre pubblico in un
raggio di media distanza.

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